Salento:Otranto…cosa vedere
In queste vacanze ci siamo mossi più che altro con la mente,visitando e conoscendo posti magnifici…forse perchè decidere dove andare era davvero difficile, sì troppo imbarazzo nella scelta..:)fatto sta che abbiamo esaudito un desidero che presto sveleremo:)….e mentre penso a un week nell’arida Calabria(terra il cui io e il mio Principe ci siamo conosciuti…:))..vago con la mente..andando sempre oltre..perché per carattere voglio sempre un pochetto di più:)..e quindi un pò più giù..mmm…Puglia…splendida regione!!!!E iniziamo a parlare di Otranto..gioiello del Salento.
Considerata uno dei borghi più suggestivi d’Italia Otranto, meta di turisti da ogni parte d’Europa, é lunghe spiagge, è mare cristallino e non solo…
Vediamo insieme cosa vedere:
—La cattedrale di Otranto:
La Cattedrale di Otranto è un piccolo gioiello realizzato nel 1088 che si erge sul luogo più alto della cittadina, concepita affinché potesse essere la chiesa più autorevole di tutta la Puglia. Fu edificata sui resti di una domus romana, di un villaggio messapico e di un tempio paleocristiano, scoperti negli scavi archeologici eseguiti dal 1986 al 1990. L’opera fu iniziata nel 1080, sotto il pontificato di Gregorio VII, e fu ultimata e consacrata il 1° agosto del 1088, sotto Urbano II. In quegli anni, la cittadina hydruntina era nel pieno del suo splendore. Nel progetto furono coinvolti il re, che offrì un considerevole contributo, e il popolo, che fornì prestazioni gratuite. La cattedrale di Otranto è la sintesi di stili differenti come quello paleocristiano, quello bizantino e quello romanico, tutti perfettamente fusi. “La storia di Otranto è in gran parte nella sua cattedrale”, scrive Antonio Antonaci. La facciata colpisce per il grande rosone rinascimentale che campeggia sul portale d’ingresso, sormontato dallo stemma dell’arcivescovo Adarzo di Santander. Varcato il portone, a destra, si può notare il sepolcro dell’arcivescovo Serafino da Squillace (1482/1514). La pianta è a croce latina a tre navate, con un’abside semicircolare e due cappelle laterali. Vi sono due file di colonne di granito, in totale 14, sormontate da differenti capitelli. Il duomo ha una lunghezza di 54 metri e una larghezza di 25 metri. Nel 1698 la cattedrale fu dotata dello splendido soffitto a cassettoni in legno coloro oro, su fondo nero e bianco. L’altezza del soffitto centrale è differente dall’altezza dei soffitti laterali, arricchiti da pregevoli dipinti. Lungo le navate sono visibili degli altari: tre a destra (la Resurrezione, San Domenico di Guzman e l’Assunta) e tre a sinistra (La Pentecoste, la Visitazione e San Antonio di Padova). Lo spazio destinato al presbiterio, originariamente, aveva la classica forma basilicale, con l’altare sormontato dal tabernacolo. Il battistero barocco fu commissionato dall’arcivescovo Michele Orsi (1722/1752). Appresso si nota il monumento sepolcrale, sempre barocco, di Francesco Maria de Aste, deceduto nel 1719. Subito dopo, si riconosce il mausoleo del metropolita Gaetano Cosso, morto nel 1655. Nella navata destra si può ammirare la splendida Madonna col Bambino, di fattura bizantina. “Il tutto si fonde in un armonioso poema di fede e di bellezza”, ha detto papa Giovanni Paolo II in visita alla città nel 1980. L’elemento, tuttavia, che più di tutti rende speciale la cattedrale di Otranto è lo splendido mosaico pavimentale.Bellissimo il mosaico al suo interno…Commissionato nel 1163 dall’arcivescovo di Otranto Gionata, fu eseguito dal monaco Pantaleone, preside della facoltà di pittura dell’Università di Casole. “Suo intendimento è riprodurre con immagini quanto i suoi confratelli insegnavano e studiavano nel suo Monastero”, scrive don Grazio Gianfreda. “Rivela che Oriente e Occidente sono una distinzione richiesta dal tempo e dalla storia; che non rappresentano lo scontro di due culture, bensì il compendio di una sola cultura che sa conservare la propria identità anche attraverso le mutazioni imposte dagli eventi”. Pantaleone rappresenta il momento storico hydruntino di quegli anni dove convivono due religioni, quella cristiana e quella ebraica, e dove coabitano diverse culture. Il mosaico della cattedrale di Otranto è stato realizzato con delle tessere policrome di calcare locale molto duro. La tendenza di stile è romanica, con alcuni elementi bizantini. L’opera musiva si snoda lungo la navata centrale, le seminavate laterali, l’abside e il presbiterio. Pantaleone ha voluto simboleggiare il dramma dell’uomo nella lotta tra il bene e il male, tra la virtù e il vizio. “Il manto musivo va letto, anzi sfogliato, pagina dopo pagina, accuratamente”, ci dice don Grazio, come se fosse un grande libro di pietra.
Orari e giorni di apertura:
da giugno a settembre 7.00-12.00/15.00-20.00 inverno: tutti i giorni dalle 7:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 17:00
—Castello Aragonese di Otranto
Il Castello è, non a torto, uno dei monumenti più visitati di Otranto.La fortezza otrantina fu edificata dagli Aragonesi di Napoli, i quali si avvalsero dei progetti dell’architetto Ciro Ciri e della consulenza di Francesco di Giorgio Martini, il genio dell’architettura militare rinascimentale. Il castello, sorto probabilmente su una costruzione preesistente risalente al periodo federiciano, fu costruito tra il 1485 e il 1498. A pianta pentagonale e irregolare, è dotato di un fossato che si estende per tutto il perimetro e, nell’antichità, era munito di un ponte levatoio che ne costituiva l’unico ingresso. Sono visibili tre torrioni di forma cilindrica e un bastione a lancia, soprannominato “Punta di Diamante”, costruito nel 1578. Qui, si possono distinguere i blasoni di Don Pedro da Toledo e di Antonio De Mendoza. Nel 1647, furono apportate ulteriori migliorie grazie a delle opere di consolidamento. In quello stesso anno furono restaurate la “Torre Mastra” e l’intera cinta muraria.Sul portale d’accesso campeggia l’emblema di Carlo V d’Asburgo. All’interno della cittadella aragonese, vi è una piazzetta con una scalinata che porta ai livelli superiori.
Agli inizi del 1800, la quasi totalità dell’apparato difensivo di Otranto fu manomessa dalle milizie napoleoniche. Nel 1897, parte del fossato fu riempito di terra per permettere l’accesso al borgo antico. Alla fine del secolo successivo, si ovviò, tuttavia, a tale scempiaggine. Nella struttura si svolgono delle mostre e degli eventi di vario genere.
Aperto tutti i giorni: ore 10:30/13:00-15:30/19:00 giugno e settembre ore 10:00/13:00-16:00/23:00 luglio e agosto ore 10:00/13:00-16:00/24:00 Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.
Biglietti: intero € 2,00; ridotto € 1,00 (6-14 anni, oltre 65 anni, scolaresche, disabili e relativi accompagnatori)
—Basilica di San Pietro
“E’ uno degli edifici medievali del Mezzogiorno più legati alla tradizione costruttiva bizantina”, scrive Mario Cazzato, e “rimane la più alta e viva espressione dell’arte bizantina in Puglia”, ci dice don Grazio Gianfreda. La chiesa, risalente al VIII secolo, è situata nel cuore del centro storico di Otranto. Ha una pianta a croce greca inserita in un quadrato, con una cupoletta monolitica all’incrocio dei due bracci e tre absidi. Originariamente era dotata di una porta laterale e di un altare risalente al Seicento. “L’aspetto disadorno dell’esterno accentua la magica suggestività dell’interno”, scrive don Grazio. All’interno, per l’appunto, si notano otto colonne, quattro libere e quattro semincastrate. Ciò, tuttavia, che più di tutto attira l’attenzione dei visitatori sono gli affreschi. Essi raffigurano scene bibliche. Sulla volta a botte della navata posta a nord-ovest campeggiano “l’Ultima Cena” e la “Lavanda dei piedi”. Nell’imbotte del braccio sud notiamo il “Battesimo di Cristo”.
Orari e giorni di apertura
dal 15 luglio al 15 settembre dalle 10:00 alle 12:00 dalle 15:30 alle 20:00 Di inverno: apertura solo su richiesta
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