Il 1 Aprile..leggende, origini e scherzi nel mondo
Il primo aprile è tradizionalmente il giorno in cui si fanno scherzi comunemente noti come: Pesce d’aprile.Le origini del pesce d’aprile non sono note. Si considera che sia collegato all’equinozio di primavera, che cade il 21 marzo, quest’anno 20…
Le origini di questa ricorrenza sono sconosciute: attorno alla sua nascita si sono sviluppate infatti diverse teorie.
Una delle ipotesi più accreditate si rifà alla riforma gregoriana del calendario. Fino al 1582, il Capodanno veniva festeggiato tra il 25 marzo e il primo aprile. A seguito della riforma da parte di Gregorio XIII, il capodanno fu spostato al primo gennaio. Non tutti però si abituarono subito al cambiamento e vennero quindi additati come gli “sciocchi d’aprile”. Da qui la matrice burlesca del primo d’aprile.
C’è poi un’altra teoria molto più antica, che ricollega l’origine della festa del pesce d’aprile a un periodo anteriore al 154 a. C. A fare da trait d’union è sempre il Capodanno: all’epoca, infatti, il primo di aprile segnava l’inizio dell’anno. E la stessa cosa avveniva nel calendario giuliano (introdotto da Giulio Cesare nel 46 ac) dove il primo di aprile indicava l’inizio del solstizio di primavera.
Per festeggiare la fine dell’inverno i pagani usavano propiziare gli dei con doni e sacrifici in loro onore. La festa era anche occasione per esprimersi in massima libertà con lazzi, burle, buffonerie. Quando la chiesa soppresse la festa stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio, la vecchia tradizione continuò comunque a sopravvivere tra i pagani, che per questo venivano derisi e scherniti.
Ciò che è certo è che In Europa, i festeggiamenti del primo d’aprile diventano usanza intorno alla fine del 1500: sono la Francia di re Carlo IX e la Germania degli Asburgo a dare il via. Da questi due paesi, la tradizione si diffonde poi in Inghilterra (nel XVIII secolo) e negli altri stati europei.
In Italia l’usanza del primo d’aprile è relativamente recente: risale al 1860-1880. la prima città ad essere contagiata dalle usanze d’Oltralpe fu Genova, importante porto commerciale. La tradizione si sviluppò prima tra i ceti medio-alti, poi prese piede anche tra il resto della popolazione
Il primo d’aprile, non è una festa solo italiana. È una tradizione che, con sfumature e nomi diversi, vive in gran parte del mondo.
In Francia è poisson d’avril e richiama l’immagine del sole che, alla fine di marzo, lascia il segno dei Pesci per entrare in Ariete.
In Inghilterra e negli USA invece, si usa l’espressione april’s fool day (il giorno dello sciocco d’aprile), dove il termine fool si rifà al folletto delle corti medioevali per sottolineare la connotazione scherzosa della festa.
In Scozia, invece, il pesce d’aprile dura due giorni: il secondo giorno, chiamato taily day (giorno delle natiche), gli scozzesi si divertono attaccando sul fondoschiena del gawk, lo sciocco, un cartello con la scritta kick me (prendimi a calci).
Anche nel Sud-Est Asiatico ci sono tracce di questa manifestazione: la data però è diversa. In India per esempio, le danze iniziano il mese prima, il 31 marzo, durante una festa secolare chiamata huli dove è prassi prendersi gioco dei conoscenti facendo compiere loro peripezie inutili.
Dall’altro capo del mondo, invece, bisogna aspettare la fine dell’anno. Il 28 dicembre, in Messico, si festeggia il dia de los innocentes che nonostante ricordi la strage degli innocenti compiuta da Erode è il contraltare del nostro primo aprile
La bravata più antica di cui si ha notizia è quella del maestro Buoncompagno da Firenze. Sul finire del XIII secolo questo simpatico personaggio fa sapere al popolo bolognese che il primo aprile avrebbe sorvolato la città usando un congegno di sua invenzione. Tra la popolazione la curiosità è tanta e tutti, nel giorno stabilito, si recano al Monte di Santa Maria per assistere allo strepitoso spettacolo. Puntuale, Buoncompagno si presenta all’appuntamento con un paio di enormi ali ma… un improvviso vento sfavorevole impedisce il volo! Quella che doveva essere una simulazione del volo d’uccello in realtà era un goliardico pesce d’aprile.
Nel marzo 1878 la Gazzetta d’Italia annuncia un’altra strana notizia. Il primo aprile, nel parco delle Cascine, i fiorentini avrebbero potuto assistere alla cremazione di un mahrajà indiano. La curiosità per una cerimonia del tutto sconosciuta in quell’epoca attira una grande folla. Inizia l’attesa, passano le ore ma non arriva nessun carro funebre con la salma dell’indiano da cremare. Poi, all’improvviso, tra i cespugli, si fa strada un gruppo di ragazzi che gridano: “Pesci d’Arno fritti!”. Fortunato l’indiano, che non era morto, e beffati i fiorentini che, come raccontano le cronache dell’epoca, si allontanano ammutoliti… facendo gli indiani.Lo scherzo più difficile, ma anche uno tra i più riusciti, è quello di Orson Welles. Per il primo aprile 1938 il celebre regista americano progetta uno speciale programma radiofonico. A causa di problemi tecnici, però, non è possibile mandarlo in onda. Ma Welles non si arrende e qualche mese dopo, più precisamente il 30 ottobre, finalmente la radio trasmette “La Guerra dei Mondi”: radiocronaca dello sbarco dei marziani. Tra la popolazione è subito panico generalizzato. I centralini radiofonici delle stazioni di polizia e dei giornali vengono invasi da centinaia di telefonate: gli americani vogliono capire cosa stia succedendo. Qualcuno tira fuori la maschera antigas della prima guerra mondiale, tutti scappano terrorizzati nelle strade, prendendo d’assalto autobus e treni. C’è persino chi afferma di averli visti davvero quei marziani. La cronaca della radio, che già all’epoca era considerata – soprattutto tra le masse – un medium di massima fiducia, si trasformatava in una realtà da incubo. L’indomani torna finalmente la calma, ma per le strade si contano danni per milioni di dollari. Il giorno prima non era stato il primo aprile, ma ugualmente il programma di Orson Welles era stata una bella beffa per gli americani.
Altre tre grandi burle arrivano direttamente dalla Gran Bretagna, dove il quotidiano The Guardian e la tv pubblica BBC, si sono divertiti a comunicare notizie incredibili. La BBC nel 1957, proprio il primo aprile, ha trasmesso un reportage verosimile sulla raccolta degli spaghetti in Svizzera. Ha raccontato cioè che si stavano potando degli alberi che producevano questo tipo di pasta. Qualche anno più tardi, nel 1965, annunciò invece dei test per una nuova tecnologia: Smell-o-vision, che permetteva di trasmettere odori attraverso le onde dell’aria. In tutti e due i casi tanti telespettatori hanno chiamato per saperne di più. Il quotiano The Guardian invece il primo aprile del 1977 ha dedicato qualche pagina alla descrizione dettagliata dell’isola di San Serriffe, peccato che questo stato non esistesse.
Il celebre motore di ricerca Google, non è da meno in quanto a scherzi. Per ben due volte ha gabbato per bene gli utenti di mezzo mondo. Una volta, nel 2007, ha lanciato Google TiSp, una connessione gratuita ad internet che prevedeva l’acquisto di un kit con modem e cavo da inserire nel wc di casa. Tutto supportato da un sito internet. Di recente poi, nel 2008, ha annunciato l’apertura delle iscrizioni per aspiranti astronauti che avessero voluto trascorrere il resto dei giorni su Marte. Una vera e propria ricerca di personale che non è passata di certo inosservata!
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